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CHACO CANYON 

HISTORICAL PARK

 

 

 

 

 

Il Chaco Canyon National Historic Park. Nuovo Messico, Stati Uniti. Nel 1888, due cowboy scoprono i resti di una delle civiltà più enigmatiche del pianeta. Chaco Canyon è una valle lunga 19 chilometri e larga circa un chilometro e mezzo. Pueblo Bonito è un grande complesso a forma di ferro di cavallo, edificato nel 1100 d.C. e composto da 700 stanze. Degli Anasazi non si sa praticamente nulla, nemmeno se erano a conoscenza della scrittura. Nel 2006 una spedizione archeologica guidata dall'archeologo dilettante Hanson scopri una serie di petroglifi che raffiguravano scene di caccia e di raccolto. Le immagini rappresentano scene di una civiltà sviluppata e la presenza di edifici che, fino alla comparsa dei grattacieli, furono le più alte costruzioni di Nordamerica. Quello che si sa è che erano esperti contadini e che erano temevano le energie della Terra. Gli Anasazi (dalla lingua navajo antichi), furono un popolo nativo del Nord America, vissuto tra il VII secolo e la fine del XIV. Oggi si preferisce chiamarli Popoli Ancestrali o Pueblo Ancestrali. Secondo gli studi condotti dall'astro-archeologo italiano Giulio Magli, "Gli Anasazi sono gli antenati degli odierni nativi americani Hopi/Zuni, tribù che vivono oggi lungo il Rio Grande, nel Nuovo Messico e l'Arizona". Tracce archeologiche di questa cultura si ritrovano già nel 1500 a.C., ma la civiltà fiorì nel X secolo d.C., in tutta la zona che corrisponde oggi al confine incrociato di Utah, Colorado, Arizona e Nuovo Messico. Riuscirono a costruire un'economia florida basata sulla caccia e su un'efficiente pianificazione agricola. Vivevano in villaggi caratterizzati spesso dall'architettura monumentale. Nel 1250 d.C molti villaggi vengono abbandonati e altri vengono costruiti in posizioni irraggiungibili. Secondo un recente studio questa popolazione, come quella dei Maya, fu sterminata dal caldo. Infatti, dopo essere migrata verso terre migliori, il caldo ha impedito di rifornirsi di acque e di fare lunghi tragitti. Questa "scoperta" è stata possibile grazie agli alberi: infatti degli studiosi hanno analizzato gli anelli dei tronchi di albero di quella zona e hanno notato che il periodo piovoso, umido, era quello degli anelli spessi, mentre quelli più fini "indicavano" un'annata secca; naturalmente gli scienziati hanno notato molti anelli fini. Il ritrovamento di coproliti umani contenenti miosina, oltre a femori e altre ossa lunghe umane spaccate per estrarne il midollo, fanno supporre che tra loro fosse comune il cannibalismo. Il nome "Anasazi" fu dato alle rovine ritrovate da pastori Navajo verso il 1800.

 

 

 

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