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BRYCE N.P.
Il Parco Nazionale del Bryce Canyon è stato
formato dall’erosione che svariati agenti atmosferici - soprattutto acqua,
ghiaccio e sbalzi termici - hanno esercitato nel corso dei secoli sulla sua
particolare roccia calcarea e arenaria, modellandola in migliaia di guglie,
pinnacoli e labirinti, che vengono chiamati “Hoodoos” e che ne costituiscono la
peculiarità. I giochi di luce durante il giorno non solo ne cambiano il
colore ma sembrano anche mutarne le forme. Il Bryce si trova a una quota
compresa tra i 2000 e i 2800 metri di altezza circa. I punti più panoramici da
cui ammirare il paesaggio sottostante sono Sunrise, Sunset, Inspiration,
Bryce Point e Fairyland.
Splendido gioiello fra i parchi
americani, occupa un piccolo territorio (146 chilometri quadrati) nel sud dello
Utah, caratterizzato da una spaccatura nell'altopiano Paunsaugaunt, a 2400‑2700
metri di attitudine. Il clima è tipicamente continentale: rigido in inverno,
molto caldo e con violenti temporali in estate. Il parco è comunque aperto tutto
l'anno. In alta stagione la sistemazione in zona è piuttosto difficile:
scarsissima è la possibilità di pernottare in prossimità del parco e spesso il
turista è costretto a trovare un albergo a Kanab o a Cedar City.
La zona fu abitata dagli indiani
Paiute. Alcuni bianchi passarono da queste parti, ma nessuno lo considerò mai un
luogo abitabile. Nel 1871, John W. Powell iniziò lo studio scientifico
dell'ambiente. Verso la fine del XIX secolo, Ebenezer Bryce cercò di
stabilirvisi e di allevare dei bestiame: non ebbe vita facile e quando decise di
andarsene ci lasciò solo il proprio nome. Nel 1919 lo stato dello Utah propose
al Congresso USA di istituire un parco coi nome di «Tempio degli Dei»; il
decreto arrivò nel 1924.
Data la posizione geografica e l'isolamento, si
incontrano facilmente cervi, coiote, volpi, scoiattoli, marmotte e notevoli
varietà di uccelli, fra i quali spicca la simpatica gazza blu. Anche la flora è
molto varia: gli alberi ad alto fusto sono prevalentemente pini ponderosa, i
cespugli sono manzanitas e ginepri, fra i fiori prevalgono i «pennelli
degli indiani» e i girasoli nani.
Dal Sunrise point partono due sentieri che entrano
nel cuore del Parco: il Navajo Loop Trail e il Queen’s
Garden Trail (poco impegnativi, ma particolarmente belli). Oltre alla
zona dell'Amphiteater (foto) meritano muna visita anche gli altri 9 punti
panoramici situati lungo la strada. appena fuori dal parco la deviazione per il
Fairland Point.
Le sue inconfondibili
guglie illustrate in ogni depliant di viaggi hanno sempre destato immenso
stupore.
Durante la prima visita si consiglia un tour con la
macchina lungo i 60 chilometri / 37 miglia di vista panoramica per una visione
generale della zona. Dopo il tour, vale la pena camminare a piedi su uno dei
sentieri. Lungo il margine del canyon e a valle vi sono numerosi sentieri per
passeggiate e escursioni. Una passeggiata lungo uno dei numerosi sentieri nella
"fornace" di guglie rosse e gialle che si stagliano contro il cielo dà
l'impressione di essere su un altro pianeta. Nel parco, il Bryce Canyon Lodge,
Pietra Miliare della Storia Nazionale, offre 114 camere e mini appartamenti con
sala da pranzo comune. Ci sono inoltre due campeggi organizzati, ma la maggior
parte dei posti vengono occupati presto durante l'alta stagione turistica
(Maggio – Ottobre). Nella zona West del Parco, lungo la Highway 12 dello Utah, e
nel vicino paese di Panguitch ci sono numerosi motel. A Panguitch si possono
trovare molti ristoranti e negozi tipo western. Una delle attrazioni più
interessanti é il Western Wildlife Museum (Museo del Selvaggio West) che si
trova nel vecchio liceo del paese.
Spunti
tratti da: "USA-CANADA" Guida Francorosso
Marta
Miuzzo Roberto Cattani Livingston &Co.